domenica 31 luglio 2016

In foto un conto orientativo sulla situazione degli agricoltori in Sicilia che vedono pagato il proprio grano a 0.15 € al Kg.



Il prezzo che aveva quarant'anni fa quando "trecento lire" avevano un valore e quando il prezzo dei mezzi tecnici era irrisorio.

Eppure gli stessi agricoltori acquistano il pane e la pasta sempre allo stesso prezzo.

Eppure la regione non adotta nessuna politica per tentare un rialzo, intervenendo ad esempio sulle importazioni di duro estero che si potrebbero limitare facendo campionamenti e analisi seri su micotossine e glifosato presenti.

In tutto questo ancora mancano:

- una borsa merci unica siciliana gestita con serietà dall'ente pubblico;
- par condicio tra i nostri produttori e i produttori che importano;
- una legge regionale più stringente in materia di micotossine, con valori attualizzati a quelli dell'OMS;
- una legge regionale che imponga il divieto assoluto di ingresso materie prime contaminate da glifosato, così da bloccare canadesi e ucraini;
- la costituzione di una IGP Grano Duro Siciliano per cui si possa valorizzare il nostro prodotto a micotossine zero;

Ovviamente il problema è politico.
Il nostro assessore all'agricoltura è un impiegato INPS che pensa alla sua campagna elettorale piuttosto che ai problemi.
Prolunga i contatti ai Forestali, che poverini restano senza lavoro, ma si dimentica dei padri di famiglia che buttano sangue da un anno e non guadagnano niente con questi prezzi.
Prima di lui diversi avvocati completamente incompetenti, quasi quanto l'attuale che li supera, in materia.

Quando daremo l'agricoltura ad un agronomo o a uno del settore forse cominceremo a vedere un pò di luce.

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